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Captain Fantastic: un film che ci parla di “transizioni”.

*Film del 2016, scritto e diretto da Matt Ross.
Trama: Ben e la moglie hanno scelto di crescere i propri figli nel cuore di una foresta del Nord America, evitando ogni contatto con la tecnologia e con la civiltà moderna. Un tragico evento, però, è destinato a cambiare le cose…

Temi psicologici trattati: #processo di individuazione, #lutto, #famiglia, #fratellanza

Analisi: l’inizio del film ci catapulta nel cuore della foresta. Ci troviamo nel mezzo di un rito di iniziazione che rappresenta (metaforicamente e non) il passaggio dall’infanzia alla vita adulta. Bodevan, il primogenito della famiglia Cash, insegue e uccide un cervo con un coltello; il padre traccia una riga di sangue sul suo viso e dice: “oggi il ragazzo muore e al suo posto c’è un uomo”. Ha inizio il processo di trasformazione del giovane. La difficoltà delle transizioni sta nel fatto che esse sono incerte, ambigue e rischiose. Sempre.

“Ogni transizione è segnata, in misura diversa, da due grandi temi affettivi: il dolore della perdita di ciò che si lascia (il vecchio) e la speranza-fiducia di ciò che si acquista” (il nuovo).

Il Famigliare. Legami, simboli e transizioni. Eugenia Scabini. Vittorio Cigoli. [1]

Credo sia proprio questa sfida il nodo centrale di tutto il film: una famiglia “messa alla prova” dalle trasformazioni, da più eventi critici (normativi e paranormativi) allo stesso tempo.

Mentre Bodevan addenta il cervo insanguinato, dai cespugli emerge il resto della ciurma: due ragazze, un preadolescente e due bambini più piccoli. Ecco la famiglia Cash. Notiamo subito un’assenza, però: la mamma. Leslie è attualmente in cura presso l’ospedale della città per un disturbo bipolare di cui soffre dalla prima gravidanza. Nell’attesa del suo ritorno, i 6 fratelli fanno tutto insieme. Salvador Minuchin definiva la fratellanza come il primo laboratorio sociale ed effettivamente questi ragazzi non hanno molte alternative: per quanto siano costantemente stimolati ad esplorare la foresta ed i mondi raccontati all’interno dei libri che studiano quotidianamente, non sembra esserci molta libertà rispetto a ciò che c’è fuori dal sistema familiare. Quanta libertà c’è di evadere da questa realtà? Quanta spinta all’emancipazione?

Non spoilero nulla dicendovi che, improvvisamente (ma nemmeno così tanto), la famiglia riceve un grosso scossone: giunge la notizia del suicidio di Leslie, la mamma. Ben lo comunica ai figli in una sorta di riunione familiare. La sua voce è pacata e a tratti distaccata (“vostra madre si è suicidata (…) vostra madre è morta”). I ragazzi – al contrario – si lasciano andare a lacrime, urla, rabbia e disperazione che però non vengono raccolte dal padre, incapace di smussare la rigidità della propria funzione (normativa) ed accettare la necessaria trasformazione del sistema familiare: “non cambierà niente”.

La morte, in generale, propone…

…“sfide adattive che impongono la riorganizzazione e decisi cambiamenti nell’identità e negli scopi della famiglia”.

[2] Le perdite e le risorse della famiglia. A cura di Maurizio Andolfi e Antonello D’Elia

La morte di Leslie, in particolare, avviene in un momento (e in una modalità) del tutto particolare. E’ come se la morte, in questo caso, non avesse “rispettato i suoi tempi naturali”[2]. L’evento si manifesta infatti in una fase del ciclo vitale in cui non è atteso, né dai figli, né dal coniuge. Il primogenito, che aveva appena iniziato il suo processo di separazione/individuazione si trova perciò a vivere una doppia separazione (un lutto nel lutto). Anche Ben deve affrontare una duplice perdita: quella di una compagna con cui condividere l’intimità (questa sfida interiore si vede molto bene nelle scene che ritraggono i suoi sogni e le sue malinconie) e quella di un “importante collaboratore per lo svolgimento della funzione genitoriale”.

Tornando al film, la famiglia Cash decide di partire per il New Mexico. Ben e i suoi figli intendono rispettare le ultime volontà di Leslie: essere cremata e “gettata” nello scarico di un bagno pubblico (…in pieno stile punk rivoluzionario!). La famiglia si ritrova catapultata nella società moderna. Cosa succederà? Per saperlo…. guardate il film, io ve lo consiglio! 🙂

Per approfondire:

[1] Il Famigliare. Legami, simboli e transizioni. Eugenia Scabini. Vittorio Cigoli.
[2] Le perdite e le risorse della famiglia. A cura di Maurizio Andolfi e Antonello D’Elia.
[3] trailer del film

Dott.ssa Lucrezia Arienti

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